× ![]() |
Download Area
Publié le : 04/03/2020 09:29:20
Catégories : News
Articolo aggiornato in data 04.03.2020
Anche per l'anno 2020 sono state confermate una serie di agevolazioni fiscali che vi aiuteranno a contenere i costi della ristrutturazione di casa! Gli incentivi per la ristrutturazione possono aiutarti a risparmiare notevolmente sui tuoi prossimi acquisti, permettendoti di poter arredare la tua casa nel migliore dei modi.
Ecco una lista completa degli incentivi a cui puoi accedere per l’acquisto di arredi.
Il bonus mobili è una detrazione fiscale Irpef del 50% applicabile sulla spesa di mobili e grandi elettrodomestici, che sono stati acquistati in seguito ad una ristrutturazione. Gli elettrodomestici devono necessariamente essere di classe non inferiore alla A+, fatta eccezione per i forni che possono essere anche di classe A.
La detrazione è si applica su una cifra massima di 10.000€, divisa in 10 quote annuali (ognuna di uguale valore).
Il bonus mobili 2020 può essere richiesto solamente da chi ha iniziato la ristrutturazione della propria abitazione o delle zone condominiali comuni a partire dal 1º gennaio 2019.
Puoi usufruirne sia risiedendo in Italia sia all’estero, purché tu sia soggetto all’Irpef o all’Ires.
La detrazione è valida per gli acquisti fatti fino al 31 dicembre 2020.
Comprende i mobili e gli elettrodomestici nuovi (circolare 29/E/2013) di classe energetica a partire dalla A+. Eccezione sono i forni che possono essere anche di classe energetica A.
La detrazione del 50% del bonus mobili interessa diversi articoli per l’arredamento della camera da letto e per il resto della casa: materasso, cassettiera, comodini, armadi, sedie, arredo bagno ma anche l’illuminazione, poiché è necessaria per il completamento dell’arredo.
Nell’ambito condominiale è usufruibile per l’arredamento degli spazi comuni e dell’appartamento del portiere.
Il bonus è applicabile anche se i beni acquistati sono destinati ad un ambiente diverso da quello in ristrutturazione, purché sia nella medesima abitazione.
Per poter accedere al bonus mobili devi presentare in Comune una pratica edilizia (CILA, SCIA e permesso di costruire). Questa dovrà poi essere approvata da un tecnico prima dell’inizio dei lavori.
I lavori di ristrutturazione edilizia devono quindi essere iniziati prima della data di acquisto dei mobili, altrimenti non si può beneficiare di questo bonus ristrutturazione.
Non è dunque possibile usufruire del bonus mobili senza ristrutturazione, nemmeno se si è una giovane coppia che acquista la prima casa, in quanto il bonus mobili giovani coppie non è stato prorogato al 2020.
La detrazione del 50% del bonus mobili 2020 si ottiene solo se la data di inizio dei lavori è antecedente alla data di acquisto dei mobili.
Per attestare la data di inizio lavori sarà sufficiente l’abilitazione amministrativa o una comunicazione effettuata alla Asl. Per i lavori che non comportano obblighi preventivi, come eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, si può accedere comunque al Bonus Mobili compilando una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000).
Una volta accertato che hai la possibilità di accedere al bonus mobili, dovrai anche effettuare il pagamento dei mobili o degli elettrodomestici seguendo una del le modalità sottoindicate.
E’ possibile pagare per mezzo di: carta di credito, carta di debito, bonifico bancario o postale (specificando la causale di versamento).
Non si deve necessariamente utilizzare il bonifico soggetto a ritenuta secondo la circolare n.7/2016, anche se è comunque consigliabile per rendere più semplici le pratiche di accesso alla detrazione.
Non sono ammessi contanti, assegni o altre modalità di pagamento.
Dovrai conservare per 10 anni i seguenti documenti: ricevuta di pagamento, tutte le fatture (dove deve essere specificata la natura, la quantità, la qualità e i servizi dei prodotti acquistati).
Per i pagamenti effettuati con carta di credito o debito è necessario conservare la ricevuta di transazione avvenuta.
Potete trovare maggiori informazioni sul sito ufficiale dell'agenzia delle entrate.
L’iva al 10% è una delle agevolazioni fiscali usufruibili durante un’operazione di manutenzione, ordinaria o straordinaria, un recupero del patrimonio edilizio e una ristrutturazione di un’abitazione privata.
Questa è una agevolazione che si può usare per l’acquisto delle nostre porte scorrevoli shoji, vediamo come.
È applicabile per i cosiddetti beni finiti, ovvero quelli che nel complesso della casa conservano la loro individualità(l’elenco dei beni è stilato nel decreto 29 dicembre 1999). Tra questi ci sono ad esempio: opere che consentono il risparmio energetico, ascensori, sanitari, impianti di sicurezza ecc.
L’iva al 10% è usufruibile anche sulla sostituzione o sulla nuova installazione di porte e degli infissi. Per poterne usufruire in caso di sostituzione è necessario però che la porta interna o esterna sia di materiale o grandezza diversa rispetto a quella precedente.
l’installazione di una parete scorrevole shoji è a tutti gli effetti un’installazione di una nuova porta, rientra quindi nell’elenco dei lavori per i quali è applicabile l’iva al 10%.
I documenti richiesti sono l’autocertificazione e la copia valida del permesso di costruire.
L’iva al 4% è un’agevolazione fiscale applicabile per la costruzione o la ristrutturazione (solo per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria) della prima casa.
Si può richiedere anche per i lavori di ampliamento di una abitazione già esistente o in costruzione a condizione che i lavori non richiedano una modifica al catasto.
Nel caso in cui tu stia ristrutturando la tua prima casa puoi usufruire dell’iva al 4% anche per l’installazione di infissi. Questa agevolazione si applica quindi anche sull’acquisto delle nostre porte scorrevoli.
Per poter usufruire dell’iva agevolata al 4% non si può essere proprietari di più abitazioni.
È necessario avere la residenza nello stesso Comune in cui si ha comprato o fatto dei lavori entro 18 mesi.
Nell’atto di acquisto deve essere dichiarato che tu non sia titolare (nemmeno per usufrutto o nuda proprietà) di un altro immobile. Nel caso tu possegga un’altra casa puoi richiedere l’agevolazione solo se venderai quest’ultima entro un anno.
L’agevolazione è applicabile se l’edificio non rientra nelle categorie catastali A1,A8 e A9, non devono quindi essere immobili di lusso.
La documentazione necessaria è la seguente:
- Il modulo di dichiarazione IVA agevolata 4% ‘COSTRUZIONE PRIMA CASA’;
- Copia della concessione edilizia;
- Copia dell’atto preliminare (in conto lavorazione).
Con la Legge di Bilancio 2020 sono state ampliate le casistiche in cui viene concessa l’agevolazione fiscale dell’iva al 4%. Ad esempio:
-E’ possibile richiedere l’agevolazione nel caso di acquisto di un secondo immobile adiacente al primo, con il fine di ampliamento.
-Se la propria abitazione è stata resa inagibile dal terremoto, è possibile fare domanda per l’agevolazione anche sulla seconda casa.