11 Elementi che non possono mancare in una tipica casa giapponese

Pubblicato: 13/06/2018 14:40:21
Categorie: Approfondimenti

Tipica casa giapponese

La tipica casa giapponese è contraddistinta dallo stile zen, uno stile puro ed essenziale che si riconduce alla meditazione e alla riflessione.

Gli ambienti domestici sono minimalisti, con ampi spazi vuoti dove regnano la serenità e la linearità, tipiche di un arredamento zen.

Le tipiche case giapponesi sono generalmente piccole, per questo motivo gli stessi ambienti hanno diverse funzioni. Le pareti non sono fisse bensì costituite da porte scorrevoli shoji, rendendo così possibile modificare gli spazi a seconda delle necessità.

Il rispetto della natura ha un ruolo fondamentale in Giappone. Ciò è particolarmente visibile nelle loro abitazioni, dove vengono impiegati per la costruzione materiali organici come legno e vimini.

Ecco quindi 11 elementi che non possono mancare in una tipica casa giapponese.

1. Genkan

Il Genkan è un termine per indicare l’anticamera dell’ingresso di una casa giapponese.
Ha una importanza non trascurabile: prima di entrare effettivamente nella casa, è necessario togliersi le scarpe. Questa usanza è così radicata che tra il popolo giapponese esiste il detto ‘gli unici a non togliersi le calzature prima di entrare in casa sono i ladri’!

In ogni genkan sono presenti delle pantofole fornite dalla famiglia ospitante destinate agli ospiti.

Il pavimento è solitamente di pietra ed è più basso di un gradino rispetto al resto della casa.

genkan

2. Tatami

Con tatami si intende la pavimentazione che ricopre il resto della casa.

Questa pavimentazione è costituita da stuoie in paglia di riso intrecciate e pressate con un bordo in tessuto.


Queste stuoie hanno uno spessore di 5.5cm, sono quindi tappeti rigidi e non pieghevoli con un superficie che risulta morbida al tatto. Sono perfetti per camminare scalzi e si prestano bene come base su cui poggiare il futon, tipico materasso giapponese.

Una caratteristica tipica delle case giapponesi è il profumo accogliente che emana la paglia naturale del tatami.

Poiché le dimensioni dei pannelli sono fisse, il tatami è diventato nel corso dei secoli una vera e propria unità di misura tanto che la superficie delle abitazioni si misura contando quanti tatami servono per rivestire il pavimento.

tatami

3. Futon

Il futon è il materasso tipico del letto giapponese.

Si può paragonare ai nostri materassi trapuntati di una volta, il futon tradizionale ha infatti un’imbottitura di solo puro cotone. Per chi desidera avere un maggiore comfort oggi si trovano anche arricchiti con materiali quali lana vergine, fibra di cocco e lattice naturale.

in realtà con il termine futon si indica l’insieme di due elementi: shikibuton e kakebuton.
Il primo è il materasso vero e proprio che poggia direttamente sul pavimento, mentre il secondo è la coperta imbottita. Quest’ultima non si rimbocca ed essendo più ampia della superficie del shikibuton poggia per pochi centimetri sul tatami.

La particolarità di questo materasso è che è possibile piegarlo facilmente per riporlo in appositi armadi. Questa pratica è molto diffusa in Giappone per ottimizzare l’uso degli spazi: in questo modo è possibile sfruttare la casa in maniera più versatile.

Dormire su questa tipologia di materasso ha diversi benefici, primo di tutti il comfort elevato che concilia il sonno. Inoltre il futon conferisce un buon sostegno alla colonna vertebrale, ideale per persone di tutte le età.

L’unico modo per capire di cosa si sta parlando è farsi incantare da questa esperienza orientale!

futon

4. Butsudan

Il butsudan è un piccolo altare in legno buddista.
Viene utilizzato per venerare il Buddha, gli antenati e i defunti della famiglia.

Quest’affascinate elemento della religione orientale continua ad affascinare gli occidentali grazie ai suoi intarsi d’oro e d’argento.

butsudan

5. Servizio di sake

Il sake è una bevanda alcolica ottenuta dalla distillazione del riso.
Ha una storia millenaria e, proprio per queste sue origini radicate, i giapponesi seguono dei riti precisi per consumarlo.

Il servizio è composto da diversi pezzi, decorati nelle maniere più raffinate, che si amalgamano perfettamente con lo stile del resto dell’abitazione.

serivizio da sake

6. Porte scorrevoli shoji

Con shoji si intendono le porte scorrevoli giapponesi.

Il telaio è in legno con una bacchettatura per tenere fermo il rivestimento in carta di riso.
Essendo la carta traslucida non trattiene la luce, rendendo così gli ambienti più luminosi senza però comprometterne la privacy.

Gli shoji non sono fissi, per questo motivo permettono di rimodulare gli spazi nelle case giapponesi a seconda delle necessità.

porte scorrevoli shoji

7. Tokonoma

Il tokonoma è una nicchia ricavata in una stanza generalmente priva di altri arredi.

E’ costituito da una struttura di legno rialzata rispetto al pavimento, posta in una parete.
Ha un pilone laterale ligneo, dove vengono posti solitamente dei fiori.

Nella rientranza viene posto uno scritto di un calligrafo o delle stampe giapponesi.

Ciò che viene posto nel tokonoma non deve essere toccato, in quanto considerato sacro.
Quando gli ospiti vengono ricevuti in questa sala è buona abitudine farli sedere volgendo le spalle alla struttura in segno di umiltà.

tokonoma

8. Furo

Con furo si intende il tradizionale rito del bagno giapponese.

Questo prendeva luogo nelle vasche da bagno costruite in legno di hinoki, ovvero di cipresso.
Il furo si svolge solitamente la sera dopo una giornata intensa: ha infatti lo scopo di favorire la meditazione e il relax.

La pulizia è fondamentale per i giapponesi: dato che tutti i membri del nucleo famigliare utilizzano la stessa acqua nella vasca, prima di accedervi si lavano in maniera accurata. Di fianco alla vasca si trova infatti una piccola doccia aperta, così da potersi lavare prima del rituale.

ofuro

9. Giardini meditativi

Nella cultura giapponese i giardini meditativi non hanno solo una funzione estetica, bensì anche meditativa. Questi non sono infatti caratterizzati da una grande precisione per non ostacolare la crescita naturale delle piante

Il rapporto di simbiosi tra l’uomo e la natura contribuisce ad enfatizzare la bellezza del giardino.

A seconda della funzione che il giardino assume prende un nome differente: il tsukiyama (stile collinoso, dove viene riprodotta una collina in piccolo), chaniwa (il giardino da tè) e kare sansui (stile secco, senza arbusti e con ghiaia e sassi).

giardini meditaivi

10. Ikebana

Con ikebana si intendono composizioni floreali destinati all’arredo della casa giapponese.
I fiori recisi sono infatti gli unici elementi decorativi utilizzati nelle abitazioni.

La creazione degli ikebana è una forma d’arte: gli elementi comuni in ogni composizione sono lo stile minimal e la tipica posizione a triangolo dei fiori.

Questa forma non è casuale: il ramo di maggiore lunghezza rappresenta la vicinanza al cielo, il ramo intermedio l’uomo e quello più corto la terra.
Ritorna così il rapporto armonioso tra l’uomo e la natura.

ikebana

11. Kotatsu

Il kotatsu è un piccolo tavolo quadrato sul quale poggia una coperta (o un futon) molto ampia.

I mobili giapponesi hanno spesso un fine preciso utilitario: poiché le tipiche case giapponesi erano prive di riscaldamento si usava il kotatsu per riscaldarsi.

Nella parte sottostante al tavolino si trova una fonte di calore, mentre la parte superiore si presenta come un normale tavolo.
Con la coperta ci si può coprire fino a metà busto, senza disperdere il calore emanato dal calorifero.

Il kotatsu serviva anche per riunirsi in inverno, così da passare tempo insieme anche nelle giornate più fredde.

kotatsu

Lo stile di una tipica casa giapponese si caratterizza per la sua essenzialità e linearità: gli arredi sono ridotti a minimo e ogni elemento ha un suo preciso scopo pratico.

Questo stile risulta tutt’altro che austero, infatti gli ampi spazi vuoti trasmettono tranquillità e armonia: è questa la vera forza di un arredamento zen, che facilita la meditazione e il benessere dell’animo.

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